Biodegradabile e compostabile

Per biodegradabile si intende la scomposizione di un materiale in composti chimici semplici per azione di agenti biofisici naturali come batteri, luce solare, umidità e altri agenti. Quindi agenti atmosferici e biologici contribuiscono alla biodegradazione di un materiale. Dunque si può dire che quasi tutti i materiali esistenti in natura sono biodegradabili. La differenza sostanziale tra biodegradabile e compostabile è quanto tempo è necessario per trasformarsi in compost chimici elementari alla fine del processo di biodegradazione.

Nell’ambiente naturale, gli oggetti hanno diverse velocità per biodegradarsi. Per far sì che la biodegradazione avvenga in modo efficace, è importante che questo processo sia accompagnato da luce, acqua e ossigeno. La temperatura ad esempio è un fattore rilevante per stabilire il tasso e la velocità di biodegradazione, poichè i batteri si riproducono molto più velocemente con il caldo.

Bioplastica e sacchetti Bio

La bioplastica è una plastica prodotta con materiale organico e senza utilizzare derivati del petrolio. È del tutto simile alla plastica sintetica tradizionale sia per leggerezza che resistenza. Tuttavia, essendo prodotta da materia organica (es. frumento, mais, barbabietola), la bioplastica è biodegradabile al 100%. I risultati hanno evidenziato che la biodegradabilità in acqua e sull’arenile è pari a quella della carta. La tempistica varia dai 2,5 ai 5 mesi per la disgregazione e da 2 mesi a 1 anno per la scomparsa completa.

I sacchetti biodegradabili sono composto-prodotto dall’insieme di materiali e materie prime che possono essere riassorbite dall’ambiente. Questo ha creato rispetto ai vecchi sacchetti di plastica diversi vantaggi considerando l’impatto che hanno questi oggetti quando vengono dispersi nella natura dall’uomo.